Il rito della tavola presuppone regole precise: presso tutte le culture e tutte le civiltà, fin dalle più antiche, la disposizione dei commensali è molto importante e deve sottostare a canoni prestabiliti.

Alla tavola di Carlo Magno ad esempio, le formalità erano assai rigide e vedevano nelle cosiddette "tavole alte", i principi e i nobili; mentre nelle "tavole basse" erano sistemati dignitari e semplici paladini.

Nella Russia del secolo scorso, si apprende dalla lettura di un capolavoro come Guerra e pace di Tolstoj, i commensali sedevano a tavola secondo un ordine diverso da quello attuale: gli uomini erano riuniti da una parte e le donne dall'altra; istitutori, governanti e ragazzi sedevano in fondo alla tavola, tutti insieme; valeva quindi ancora l'antica suddivisione di tavola "alta" e "bassa".

E ai giorni nostri? Il galateo conviviale corre in aiuto dei padroni di casa aiutandoli a decidere in anticipo quali saranno i posti corretti per i propri ospiti secondo le regole, anche se va detto che tutto il cerimoniale è assai meno rigido di quello di una volta.

Il principio di base cui riferirsi è che gli ospiti di maggior riguardo siederanno alla destra dei padroni di casa, quindi in ordine di importanza alla loro sinistra e via cosi fino a esaurimento: come a dire che quelli accanto agli anfitrioni sono i posti migliori.

Le cose si complicano quando si esamina ciò che vuol dire nella realtà ospite "di riguardo".

Età, stato sociale, ed eventuali cariche pubbliche degli invitati ne determineranno il grado di importanza, dicono i galatei tradizionali.

La signora più anziana dunque va fatta sedere alla destra del padrone di casa, che avrà a sinistra la signora subito seguente nella graduatoria; lo stesso si avrà per l'ospite maschile accanto alla padrona di casa.

Ma quella dell'età è una faccenda delicata, e non è sempre così chiaro quale delle invitate dovrebbe avere questo privilegio.

Anche lo status sociale, le cariche e la posizioni all'interno della società sono caratteri non sempre facilmente identificabili e spesso discutibili.

Ancora una volta, perciò, bisogna che i padroni di casa predispongano i propri ospiti appellandosi soprattutto alla sensibilità e alla diplomazia.

Un ottimo consiglio e quello di dare il posto d'onore agli ospiti meno in confidenza, quelli che vengono a pranzo per la prima volta, e, nel caso di pranzi che abbiano una destinazione precisa, per esempio un compleanno, un anniversario di nozze, un invito "in onore" di qualcuno, ai festeggiati: come consuetudine, un ospite straniero viene considerato meritevole della precedenza come segno di cortesia.

Vediamo un po' più da vicino, con esempi pratici come disporre correttamente gli ospiti. La forma del tavolo da pranzo suggerisce e condiziona diverse soluzioni. Se il tavolo è rettangolare i padroni di casa siedono in genere a capotavola, e comunque ai due lati opposti.

Questa regola è nata per evitare di far sedere accanto marito e moglie o padre e figlia. Sarà bene ricordare che i posti migliori sono quelli che hanno una visuale della sala da pranzo più ampia, i meno "privilegiati" invece quelli che fronteggiano una parete.

La tavola quadrata, non molto comune, anche perché di capacità abbastanza ridotta, non presenta difficoltà.

Se si ricevono due ospiti, la padrona di casa farà sedere accanto a sé l'ospite maschile, il padrone di casa l'ospite femminile.

Con quattro invitati, su un lato del tavolo siede la padrona di casa, con accanto, a sinistra, l'invitato meno importante e a destra quello di maggior riguardo, sul lato opposto sta il padrone di casa con a destra la signora più quotata e a sinistra quella di rango inferiore: così i due ospiti più importanti saranno seduti di fronte, mentre i padroni di casa divideranno lo spazio più ristretto con gli altri convitati.

Il tavolo rotondo è forse il più comodo perché permette una certa elasticità nella sistemazione di più ospiti.

Secondo il diametro, accoglie di solito da quattro a otto persone: nel primo caso, marito e moglie, gli anfitrioni, sono di fronte con a destra e a sinistra gli invitati secondo l'ordine già detto.

Quando si è in sei a tavola, i padroni di casa saranno ancora l'uno di fronte all'altro e ai lati si alterneranno un invitato e un'invitata rispettando sempre l'ordine di importanza.

Se ci sono otto commensali, la sistemazione di casa risulterà un po fuori asse, altrimenti verrebbe a mancare l'alternanza uomo-donna. Quindi si avrà: il padrone di casa, a destra la signora di riguardo, un invitato, un'altra signora, un invitato, la padrona di casa, poi l'invitato di maggior riguardo (che risulterà così alla destra della padrona di casa, com'è giusto) e una signora.

Il tavolo rettangolare, così come quello ovale essendo il più ampio, è quello che può ospitare il maggior numero di convitati: i padroni di casa sono a capotavola; alla loro destra siedono rispettivamente il signore e la signora più importanti e alla sinistra due commensali che stanno un gradino più sotto nella scala, poi nell'ordine gli altri, sempre alternando i sessi.

Quando gli ospiti sono parecchi e la disposizione dei posti richiede un certo sforzo perché non è facile stabilire la graduatoria che sta alla base delle precedenze, sarà cosa utile e comoda predisporre sulla tavola apparecchiata i cartoncini con il nome dei commensali, in modo da aiutare la memoria della padrona di casa e da orientare gli ospiti nel sedersi senza esitazione.

Questi cartoncini, della grandezza massima di un bigliettino da visita, sono di solito molto semplici, i nomi e i cognomi sono scritti a mano: si possono usare anche cartellini appositi, che si trovano nelle buone attività cartarie ma in genere è consigliabile evitare quelli ironici o fantasiosi.